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28 Ottobre: 27a Venice Marathon

Fatta, ora l'adrenalina sta calando e sta venendo fuori la stanchezza, ma che soddisfazione e che commozione. PB di quasi 7 minuti, portato ad un per me incredibile, con queste condizioni, 3h49'41'' a 5'26/km, fc medie 159.

3 cose porterò per sempre con me di questa corsa, oltre ad un altro paio personalissime che mi tengo per me:

1)Il rumore dei palloncini verdi dei pacer delle 3h50' battere sul mio cappellino, da quanto gli sono stato incollato per 25 km.

2)Il momento in cui, al 25° km, ho sentito che ne avevo e, incurante di qualsiasi prudenza, ho fatto andare il cuore ed ho deciso di staccarli (arriveranno con 3 minuti di ritardo, toppando completamente la loro media finale).

3)Le bottiglie ed i bicchieri d'acqua vuoti che, sul ponte della libertà, ti correvano velocissimi incontro sospinti da un muro vento gelido contrario che ti toglieva il fiato (non per niente i primi hanno fatto tempi per loro ridicoli).

Però oggi era la giornata giusta, doveva essere la giornata giusta. L'ho capito verso il quindicesimo km quando i pacer, colmato il gap accumulato alla partenza, hanno rallentato e con loro pure i miei battiti che fino a quel momento erano stati troppo alti. Ma oggi avevo deciso di stare attaccato a loro, appiccicato ad ogni costo alle loro costole e non mollarli mai. E questo atteggiamento si è dimostrato vincente perchè il loro gruppo mi ha tagliato il vento e mi ha permesso di respirare e di tranquillizzarmi da una situazione che altrimenti mi avrebbe mandato in panico.

Dal 25° in poi invece, come detto, è stato solo cuore unito alla tabella di Albanesi che, mi dispiace, sa quello che dice. Unica piccola crisi dal 35° al 39°, ma mancava troppo poco per mollare in quel momento.


Faccio i complimenti a tutti quelli che hanno finito questa gara, che si può senza eccessi definire un po' eroica, a prescindere dal tempo che sono riusciti a realizzare. Non parliamo poi di chi si è addirittura riuscito a migliorare.

Un giorno che ricorderò per sempre.

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